L’inizio di una nuova era: il wifi libero.

L’Italia è l’ultimo paese in Europa per diffusione della banda larga tra i paesi industrializzati dell’area Euro perché nel passato sono mancati gli investimenti che portassero l’Adsl o la fibra ottica a famiglie e imprese. Nemmeno per rilanciare la nostra economia il governo ha voluto investire un € sull’espansione della rete perché con 800 milioni di € che per uno Stato come il nostro sono davvero pochi si poteva portare internet in tantissime famiglie e soprattutto imprese che sono scoperte e che viaggiano ancora con la 56k.

Qualcosa è cambiato, perché oggi, con una mossa più spettacolare che sufficiente il governo ha abrogato la famosissima legge Pisanu in materia anti terrorismo; ma andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire i fatti in modo da capire tantissime cose.

Nel 2001 con gli attacchi alle “Torri Gemelle” il mondo occidentale scopre che una frangia di terroristi islamici appartenenti ad Al-Qaida vive e “lavora” in casa, cioè ha una base molto potente in tantissimi paesi europei, soprattutto in Germania, Francia e Italia. Il governo Berlusconi III, cioè quello che governò il nostro paese dal 2001 al 2006, si impegnò a studiare delicate normative per contrastare il terrorismo: controllo forzato e migliorato negli aeroporti italiani, innalzamento dei controlli in tutte le stazioni ferroviarie con controllo di tutti i bagagli lasciati incustoditi, legislazione più severa per tutti quegli esercizi che offrono telefonia internazionale o in genere collegati con mondo islamico.

Quella volta il governo Berlusconi con Giuseppe Pisanu all’interno lavorò molto bene e fece leggi che contrastarono in modo attivo il terrorismo in Italia. Il ministra sardo poi si impegnò notevolmente sul tema internet studiando leggi molto restrittive per la navigazione in luoghi pubblici, un piccolo elenco:

  • obbligo da parte dell’esercente pubblico, dell’ente pubblico e di qualunque altro soggetto di schedare tramite documento colui che vuole accedere alla rete;
  • l’esercente che vuole offrire una navigazione gratuita ai clienti deve richiedere un permesso in Questura:
  • mantenimento (consultabile solo dalle forze dell’ordine) di speciali registri per rintracciare gli utenti che hanno navigato negli ultimi 3 mesi;

Questi sono alcuni punti della legge Pisanu che vietano la navigazione ai cittadini quando si trovano in un luogo pubblico. Quando nel 2005 entrò in vigore questa legge erano già passati 4 anni dal famoso 11 settembre e siccome siamo italiani, il nostro parlamento fece una legge fuori tempo massimo e senza senso perché nel 2005 non c’era più bisogno di una legislazione così severa.

Oggi il governo Berlusconi IV ha prodotto un Decreto Legge (che entrerà in vigore dal 1 gennaio, ma che deve essere convertito in legge entro 90 giorni) con il quale consente la navigazione libera per il Wifi. Dal 1 gennaio ci si potrà collegare liberamente e senza essere riconosciuti da un qualunque spazio che offra la navigazione web (aeroporti, stazioni, bar, ristoranti, ospedali, ecc…).

Sono sicuro che questa scelta farà bene all’Italia perché molte persone potranno così accedere alla rete senza pagare un canone mensile, ma dall’altro lato della medaglia la penso esattamente come Piero Grasso perché consentire l’accesso anonimo alla rete è davvero molto pericoloso. Come faremo a capire chi ha spedito una mail di minacce? Come faremo a capire da quale computer un pedofilo ha inserito il suo ultimo “video”? Come faremo a capire su quale computer un possibile terrorista ha dato l’ordine di fare un massacro?

Insomma, il mio parere persona è questo: sono davvero molto felice che il wifi diventi libero e soprattutto accessibile a tutti, ma spero che venga controllato obbligando coloro che vogliono offrire questo importante servizio a richiedere un documento d’identità perché è molto pericoloso consentire un accesso così libero.  Togliamo tutte le barriere burocratiche che frenano gli esercenti, i comuni e tutti gli altri soggetti che vogliono offrire questa nuova tecnologia assolutamente sconosciuta alla maggior parte degli italiani, dall’altro però rendiamo responsabili civilmente e penalmente i gestori che non rispettano la legge.

Spero che in Parlamento ci sia una discussione di legge che permetta il giusto mix tra libertà e controllo perché se prima era solo controllo, tra poco sarà solo libertà e questo non va bene.